Il quinto giorno

На нашем литературном портале можно бесплатно читать книгу Il quinto giorno, Schatzing Frank-- . Жанр: Научная фантастика / Триллеры. Онлайн библиотека дает возможность прочитать весь текст и даже без регистрации и СМС подтверждения на нашем литературном портале bazaknig.info.
Il quinto giorno
Название: Il quinto giorno
Автор: Schatzing Frank
Дата добавления: 16 январь 2020
Количество просмотров: 320
Читать онлайн

Il quinto giorno читать книгу онлайн

Il quinto giorno - читать бесплатно онлайн , автор Schatzing Frank

Gennaio, costa del Per?. Il povero pescatore Juan non crede ai suoi occhi: dopo lunghe settimane di magra, si stende davanti a lui un enorme banco di pesci. Ma il terrore cancella ben presto la felicit?: i pesci, muovendosi come un unico essere, distruggono la rete, ribaltano la barca e impediscono all'uomo di raggiungere la superficie.

Marzo, Norvegia. A bordo di una nave oceanografica un biologo e una scienziata osservano milioni di "vermi" luminescenti che sembrano aver invaso lo zoccolo occidentale. Da dove vengono? Cosa sono?

Pochi giorni dopo, Canada. Un gruppo di balene attaccano la Barrier Queen e la affondano. Il mondo intero sar? drammaticamente coinvolto in questi avvenimenti in apparenza cos? lontani tra loro.

Внимание! Книга может содержать контент только для совершеннолетних. Для несовершеннолетних чтение данного контента СТРОГО ЗАПРЕЩЕНО! Если в книге присутствует наличие пропаганды ЛГБТ и другого, запрещенного контента - просьба написать на почту [email protected] для удаления материала

Перейти на страницу:

Peak era dunque arrivato ai mitili, che campeggiavano sullo schermo. Indicò un'escrescenza filamentosa che sbucava tra le file di conchiglie. «Con questo peduncolo, il bisso, di solito le cozze zebrate si aggrappano saldamente nel luogo in cui sono state trascinate dalle correnti. Il bisso è composto da filamenti appiccicosi costituiti da proteine. Le 'nuove' cozze zebrate hanno sviluppato questi filamenti sino a trasformarli in una sorta di elica. Il principio ricorda vagamente il modo di muoversi della Pfiesteria piscicida. In natura, le convergenze sono ben note, ma si realizzano nel giro di centinaia di migliaia o addirittura milioni di anni. Questi mitili non si sono mai fatti vedere fino a oggi, oppure hanno sviluppato le loro nuove capacità nel corso di una notte. Ciò induce a pensare a una rapida mutazione, perché, da molti punti di vista, si tratta sempre di cozze zebrate… Però esse sembrano sapere perfettamente dove vogliono andare. Per esempio, le prese a mare della Barrier Queen sono rimaste libere, ma il timone era completamente ricoperto.»

Peak spiegò le modalità dell'avaria e l'attacco ai rimorchiatori. Anche se la Barrier Queen era riuscita a sfuggire, era comunque emerso come funzionava la strategia di collaborazione tra le cozze zebrate e le balene, esattamente come tra le balene grigie, le megattere e le orche.

«Ma è una follia», disse un colonnello seduto in fondo alla sala.

«Proprio no.» Anawak si girò verso di lui. «C'è un metodo.»

«Follia pura! Vorrebbe dire che le cozze si sono accordate con le balene?»

«No. Tuttavia c'è una collaborazione. Se lei avesse vissuto simili attacchi, la penserebbe in un altro modo. Noi pensiamo che l'aggressione alla Barrier Queen sia stata una sorta di test.»

Peak premette un tasto sul telecomando e apparve la fiancata di una gigantesca nave. Una tempesta sollevava onde grandi come una casa al disopra dello scafo. «La Sansuo, una delle più grandi navi giapponesi per il trasporto di automobili», spiegò. «Gli ultimi carichi erano mezzi pesanti. Al largo di Los Angeles, la nave è finita in un banco di cozze zebrate. Esattamente come è successo alla Barrier Queen, si è bloccato il timone, ma stavolta c'era il mare grosso. La Sansuo è stata colpita a sinistra da un'onda gigantesca e ha cominciato a imbarcare acqua. Possiamo solo ipotizzare quello che è successo dopo. La violenza dell'onda anomala deve aver liberato alcuni camion all'interno, che probabilmente si sono schiantati contro le cisterne con l'acqua di zavorra. Uno ha colpito la parete. Quand'è stata fatta questa ripresa, non erano trascorsi più di quindici minuti dal momento in cui il timone era andato fuori uso. Un quarto d'ora dopo, la Sansuo si è spaccata ed è affondata.» Fece una pausa. «Nel frattempo abbiamo raccolto una lista di casi analoghi, una lista che diventa ogni giorno sempre più lunga. I rimorchiatori vengono attaccati e, nella maggioranza dei casi, si devono interrompere le operazioni di salvataggio. Il dottor Anawak ha ragione quando dice che nella follia c'è un metodo, perché, nel frattempo, siamo venuti a conoscenza di una variante della follia.»

Peak presentò l'immagine satellitare di una nuvola nera, lunga chilometri. Si distendeva sulla terraferma, ma aveva origine davanti alla costa, dove si addensava intorno a un centro rosso. Sembrava quasi che un vulcano si fosse messo a eruttare in mezzo al mare. «Sotto questa nuvola si nascondono i resti della Phoebos Apollon, una nave per il trasporto del gas LNG. Classe post-Panamax, la più grande che ci sia. L'11 aprile, cinquanta miglia marine al largo di Tokyo, è improvvisamente scoppiato un incendio in sala macchine, che si è esteso alle quattro cisterne e ha provocato una serie di violente esplosioni. La Phoebos Apollon era esemplare sotto tutti i punti di vista, in perfette condizioni e revisionata regolarmente. L'armatore greco voleva sapere che cosa fosse successo, così ha mandato sott'acqua un robot.»

Sullo schermo guizzarono alcuni lampi. Si vide scorrere un codice numerico, poi improvvisamente comparve uno sfarfallio su uno sfondo torbido. «In generale, le esplosioni di navi cisterna per il trasporto di gas sono rare. La nave sott'acqua era spezzata in quattro parti. Al largo di Honshu si scende fino a novemila metri e i resti erano dispersi su un'area di diversi chilometri quadrati. Infine il robot è riuscito a trovare la parte posteriore.»

Nello sfarfallio apparve una struttura indistinta. La pala del timone, la poppa dalla forma arcuata, parti delle sovrastrutture. Il robot ci scivolò sopra e si abbassò, procedendo lungo l'involucro d'acciaio. Nell'immagine passò un solo pesce. «La corrente profonda trasporta una gran quantità di materiale organico, plancton, detriti e ogni cosa possibile», commentò Peak. «Non è facile manovrare laggiù. Vi risparmio l'intero filmato, ma questo dovrebbe interessarvi.»

Improvvisamente la telecamera fu vicinissima allo scafo, ricoperto da una sostanza raggrumata che, alla luce dei riflettori, scintillava e risplendeva come cera fusa.

Rubin si chinò in avanti, con un'espressione nervosa in volto. «Com'è arrivata lì quella roba?» gridò.

«Cosa crede che sia?» chiese Peak.

«Sono meduse.» Rubin socchiuse le palpebre. «Piccole meduse. Devono essere milioni. Ma perché sono aggrappate alla nave?»

«Come mai le cozze zebrate improvvisamente sanno navigare?» ribatté Peak. «Da qualche parte sotto quella gelatina ci sono le prese a mare e di certo sono irrimediabilmente intasate.»

Un diplomatico alzò una mano, esitante. «Che cosa sono… ehm, esattamente…?»

«Le prese a mare?» Ah, bisogna spiegare proprio tutto, pensò Peak. «Rientri squadrati in cui sbucano le tubature principali per il fabbisogno d'acqua, provvisti di una grata in modo che non entrino frammenti di ghiaccio e piante. All'interno della nave, le tubature si diramano e trasportano l'acqua marina risucchiata: negli impianti di desalinizzazione, nelle cisterne di zavorra, ma soprattutto nel circuito di raffreddamento dei motori. È difficile dire quando gli animali si siano attaccati allo scafo. Forse soltanto nel momento in cui la nave è affondata. D'altra parte… Immaginiamo questo scenario: il banco di meduse arriva verso la nave così serrato da sembrare una massa compatta. Dopo pochi secondi, gli animali hanno bloccato le prese a mare. Non entra più acqua, ma in compenso quella poltiglia organica penetra attraverso i buchi della grata di protezione. Arrivano sempre più animali. L'acqua rimasta viene pompata dalle macchine, poi tutte le tubature rimangono all'asciutto, e l'approvvigionamento di acqua di raffreddamento della Phoebos Apollon cessa da un momento all'altro. Il motore principale si surriscalda, l'olio lubrificante diventa rovente, la temperatura nella testa del cilindro sale, una delle valvole di scarico salta. Viene spruzzato fuori il carburante incendiato che innesca una reazione a catena, e il sistema antincendio non funziona perché non è più possibile pompare l'acqua.»

«Una petroliera modernissima esplode perché le meduse intasano le prese a mare?» chiese Roche.

Peak pensò a quanto fosse ridicola quella domanda. Radunati lì c'erano forse i migliori scienziati del mondo, e guardavano quelle immagini come bambini delusi dal fallimento della tecnica.

«Navi cisterna e cargo sono solo per metà prodotti di alta tecnologia. L'altra metà è antica. I motori diesel delle navi e i sistemi di manovra del timone possono essere molto complessi e all'avanguardia, ma in ultima analisi servono sempre a far girare un albero a vite e a muovere da una parte e dall'altra un pezzo d'acciaio. Si naviga col GPS, ma l'acqua di raffreddamento viene sempre pompata all'interno attraverso un buco. Perché dovrebbe essere diverso? Si naviga in questo modo. È così semplice… Di tanto in tanto, una presa a mare s'intasa, se vi entrano delle alghe o cose simili, ma poi essa viene pulita. Se una è intasata, si usano le altre. La natura non aveva mai attaccato le prese a mare, dunque perché migliorarle?» Lasciò passare qualche secondo. «Dottor Roche, se domani alcuni minuscoli insetti dovessero decidere di ficcarsi nelle sue narici, ciò costituirebbe un pericolo mortale per il suo fantastico, complicatissimo corpo. Non ha mai pensato che potrebbe succedere? Ecco qual è il nostro problema. Abbiamo mai pensato che queste cose avrebbero potuto accadere?»

Перейти на страницу:
Комментариев (0)
название