-->

Lombra della maledizione

На нашем литературном портале можно бесплатно читать книгу Lombra della maledizione, Bujold Lois Mcmaster-- . Жанр: Фэнтези. Онлайн библиотека дает возможность прочитать весь текст и даже без регистрации и СМС подтверждения на нашем литературном портале bazaknig.info.
Lombra della maledizione
Название: Lombra della maledizione
Дата добавления: 16 январь 2020
Количество просмотров: 276
Читать онлайн

Lombra della maledizione читать книгу онлайн

Lombra della maledizione - читать бесплатно онлайн , автор Bujold Lois Mcmaster

 Da una grande maestra della narrativa fantastica, pi? volte vincitrice del premio Hugo, un potente racconto di mistero, magia e tradimento. Il destino di un cavaliere, della sua stirpe e di un regno tormentato. Provato nel corpo e nello spirito da una lunghissima prigionia, il comandante Lupe dy Cazaril ritorna nel regno di Chalion, in cui aveva servito come paggio, e viene nominato tutore di Royesse, bella e intelligente sorella dell’erede al trono. Ma quell’occasione di riscatto si trasforma presto in un incubo, poich? Cazaril scopre che a corte proprio quegli uomini che lo hanno tradito ora occupano posti di grande potere. E scopre soprattutto che l’intera stirpe di Chalion ? gravata da una terribile maledizione, che non pu? essere annullata se non con la magia pi? nera…

Внимание! Книга может содержать контент только для совершеннолетних. Для несовершеннолетних чтение данного контента СТРОГО ЗАПРЕЩЕНО! Если в книге присутствует наличие пропаганды ЛГБТ и другого, запрещенного контента - просьба написать на почту [email protected] для удаления материала

Перейти на страницу:

«Io… posso pronunciare un giuramento di fedeltà in aggiunta a quello dato a Orico, ma non posso giurare di essere fedele a voi invece che a lui», replicò Palli, rivolto a Iselle.

«Non pretendo che serviate me al posto di Orico, però mi aspetto che voi anteponiate le mie esigenze a quelle del Cancelliere di Orico.»

«Questo lo posso fare, e anche con piacere», dichiarò Palli, illuminandosi in volto, poi baciò la fronte, le mani e le pantofole di Iselle, rimanendo in ginocchio davanti a lei nel pronunciare i giuramenti richiesti a un nobile di Chalion, mentre Betriz e Cazaril facevano da testimoni. «Royesse… Che ne pensate di Lord dy Yarrin come nuovo Santo Generale dell’Ordine della Figlia?» chiese poi.

«Credo che non spetti ancora a me attribuire simili incarichi, benché di certo egli sia un candidato più accettabile di qualsiasi altro proveniente dal gruppo di fedeli a dy Jironal.»

Annuendo lentamente, Palli si rialzò. «Glielo farò sapere», disse.

«Iselle avrà bisogno di tutto il supporto pratico che le potrai fornire, nel corso del funerale di Teidez», affermò Cazaril. «Dal momento che lui verrà sepolto a Valenda, posso suggerire che Iselle selezioni il tuo contingente di truppe provenienti da Palliar come parte del corteo del Royse? Questo vi fornirà una buona scusa per conferire spesso, e ti permetterà di rimanerle accanto quando lascerà Cardegoss.»

«Avete una mente davvero pronta», disse Iselle.

Cazaril non aveva assolutamente quell’impressione. Gli pareva anzi che la sua mente faticasse a seguire quella di Iselle, come se fosse stata calzata di stivali appesantiti da dieci chili di fango. L’autorità che era ricaduta su di lei, la notte precedente, sembrava aver liberato un’energia repressa, racchiusa da tempo nel suo animo, e adesso tale energia ardeva dentro di lei, all’interno del bozzolo di oscurità che l’avviluppava. Cazaril aveva paura di chiudere gli occhi, per timore di vedere quella nube incombere anche dietro le palpebre chiuse.

«Ma dovete proprio partire da solo, Cazaril?» domandò Betriz, contrariata. «La cosa non mi piace.»

«Credo che debba essere solo, almeno fino a Valenda», replicò Iselle. «A Cardegoss non c’è praticamente nessuno di cui mi fidi abbastanza da mandarlo con lui, mentre a Valenda mia nonna gli potrà fornire degli uomini. A dire il vero, non dovreste arrivare alla corte della Volpe solo e senza seguito, perché non voglio fargli pensare che siamo disperati… Anche se è vero», commentò con una nota di amarezza nella voce.

«Ma che farete, se doveste sentirvi male lungo la strada?» insistette Betriz, tormentando il velluto nero della sua veste. «Supponete che il vostro tumore si aggravi… Chi brucerà il corpo, se doveste morire?»

«Tumore?» esclamò Palli, girandosi di scatto. «Cazaril! Cosa significa?»

«Cazaril, non glielo avete detto? Credevo che fosse un vostro amico!» esclamò Betriz. Poi si rivolse a Palli: «Ha intenzione di cavalcare fino a Ibra con un grosso, malefico tumore nel ventre, e senza nessuno che lo aiuti lungo la strada. Non credo che questo sia coraggio… A mio parere si tratta di stupidità! È evidente che deve andare a Ibra, perché non c’è nessun altro all’altezza di questo compito, però non deve farlo da solo!»

Palli si appoggiò allo schienale della sedia, passandosi un pollice sulle labbra, mentre fissava Cazaril con occhi socchiusi. «Mi pareva che avessi un aspetto malato», disse infine.

«Sì… Ecco, non c’è nulla da fare al riguardo.»

«Hmm… Quanto è grave? Voglio dire, stai…»

«Vuoi sapere se sto morendo? Sì. Tra quanto tempo? Nessuno lo sa. E questo, come ti farebbe notare l’Erudito Umegat, rende la mia vita del tutto uguale alla tua. Del resto, chi vuol morire nel proprio letto?»

«Tu hai sempre sostenuto di volerlo fare in età avanzatissima, a letto e con la moglie di qualcuno.»

«Con la mia, preferibilmente», sospirò Cazaril, riuscendo a trattenersi dal guardare Betriz. «Ah, be’, quello della mia morte è un problema che sta nelle mani degli Dei. Quanto a me, partirò non appena sellato un cavallo.» Alzatosi con un grugnito, allungò la mano per prelevare il libro e le lettere.

Palli scoccò un’occhiata a Betriz, che aveva le mani serrate e lo stava fissando con aria implorante, poi borbottò un’imprecazione, si alzò e si diresse bruscamente verso la porta dell’anticamera, spalancandola di scatto. Foix dy Gura, che era appoggiato con l’orecchio contro il lato opposto del battente, si raddrizzò, barcollando, e sorrise al suo comandante, mentre Ferda, appoggiato alla parete opposta, scoppiava in una risata.

«Salve, ragazzi! Ho un lavoretto per voi», annunciò Palli.

Tallonato da Palli, Cazaril oltrepassò il portone dello Zangre vestito in maniera adeguata per affrontare un viaggio invernale, con le sacche da sella appesantite da un cambio di vestiario, una piccola fortuna in gioielli, un testo di teologia e alcune lettere che potevano costituire un atto di tradimento.

Al suo arrivo alle stalle, constatò che i fratelli dy Gura lo avevano preceduto; tornati a Palazzo Yarrin sulla scorta di ordini urgenti impartiti da Palli, i due ne avevano approfittato per cambiare la divisa azzurra e bianca con un abbigliamento più adatto a un viaggio, calzando alti e logori stivali da equitazione.

Betriz era con loro, avvolta in un mantello di lana bianca, e i tre stavano confabulando. La giovane, poi, gesticolava con slancio per dare maggiore enfasi alle proprie parole. Sollevando lo sguardo, Foix si accorse del sopraggiungere di Cazaril e, sul suo ampio volto, si dipinse un’espressione seria e quasi intimorita. Mormorò qualcosa e fece cenno a Betriz di guardarsi alle spalle. La conversazione s’interruppe e i due fratelli si girarono per rivolgere un inchino a Cazaril. Quanto a Betriz, lo scrutò come se intendesse memorizzare il suo volto.

«Ferda», chiamò Palli.

Il giovane scartò sull’attenti davanti a lui e Palli prese due lettere dalla sopravveste, l’una sigillata e l’altra soltanto ripiegata. Porgendo la prima a Ferda, disse: «Questa è un’autorizzazione da parte mia, in qualità di Lord Devoto dell’Ordine della Figlia, che ti dà diritto a ottenere dai capitoli del nostro Ordine qualsiasi tipo di assistenza di cui tu possa aver bisogno nel corso del viaggio. Ogni debito sarà saldato da me, a Palliar». Poi gli diede la lettera ripiegata. «Quest’altra dovrai aprirla a Valenda.» Annuendo, Ferda ripose in tasca entrambe le missive, ignorando che la seconda poneva lui e il fratello agli ordini di Cazaril, nel nome della Figlia, senza fornire altri dettagli. Il viaggio fino a Ibra sarebbe stato pieno di sorprese per i due giovani.

«Avete abiti pesanti a sufficienza?» domandò quindi Palli, girando intorno ai cugini come un comandante che ispezionasse le truppe. «Siete armati a dovere contro i banditi?»

I due mostrarono le spade lucide e le balestre cariche, con la corda protetta dall’umidità, e accompagnate da una scorta adeguata di quadrelle: tutto era in buone condizioni.

Alcuni fiocchi di neve vorticavano nell’aria umida, posandosi su capelli e indumenti per sciogliersi subito. Lì, in città, la nevicata dell’alba si era ridotta a una semplice spolverata, ma sulle colline di certo era stata più consistente.

«Cazaril… Ho pensato che questo potrà servirvi, sui passi montani», disse Betriz, tirando fuori da sotto il mantello un peloso oggetto bianco.

Dopo averlo fissato per un istante con aria interdetta, Cazaril si rese conto che si trattava di un cappello di pelliccia, realizzato nello stile tipico dei montanari che vivevano nella regione meridionale di Chalion, con ali da ripiegare sulle orecchie e una cordicella da legare sotto il mento. Sebbene quel genere di copricapo fosse usato da uomini e donne, quello era stato indubbiamente creato per una dama. Infatti era in bianca pelliccia di coniglio e decorato con ricami floreali in filo dorato.

Перейти на страницу:
Комментариев (0)
название