Il quinto giorno

На нашем литературном портале можно бесплатно читать книгу Il quinto giorno, Schatzing Frank-- . Жанр: Научная фантастика / Триллеры. Онлайн библиотека дает возможность прочитать весь текст и даже без регистрации и СМС подтверждения на нашем литературном портале bazaknig.info.
Il quinto giorno
Название: Il quinto giorno
Автор: Schatzing Frank
Дата добавления: 16 январь 2020
Количество просмотров: 319
Читать онлайн

Il quinto giorno читать книгу онлайн

Il quinto giorno - читать бесплатно онлайн , автор Schatzing Frank

Gennaio, costa del Per?. Il povero pescatore Juan non crede ai suoi occhi: dopo lunghe settimane di magra, si stende davanti a lui un enorme banco di pesci. Ma il terrore cancella ben presto la felicit?: i pesci, muovendosi come un unico essere, distruggono la rete, ribaltano la barca e impediscono all'uomo di raggiungere la superficie.

Marzo, Norvegia. A bordo di una nave oceanografica un biologo e una scienziata osservano milioni di "vermi" luminescenti che sembrano aver invaso lo zoccolo occidentale. Da dove vengono? Cosa sono?

Pochi giorni dopo, Canada. Un gruppo di balene attaccano la Barrier Queen e la affondano. Il mondo intero sar? drammaticamente coinvolto in questi avvenimenti in apparenza cos? lontani tra loro.

Внимание! Книга может содержать контент только для совершеннолетних. Для несовершеннолетних чтение данного контента СТРОГО ЗАПРЕЩЕНО! Если в книге присутствует наличие пропаганды ЛГБТ и другого, запрещенного контента - просьба написать на почту [email protected] для удаления материала

1 ... 36 37 38 39 40 41 42 43 44 ... 263 ВПЕРЕД
Перейти на страницу:

Le persone in coperta si ritrassero e la Lady Wexham sembrò rivestirsi di una cappa di schiuma. Quindi apparve qualcosa di scuro e di massiccio. Una seconda megattera uscì dagli abissi, come se qualcosa l'avesse sparata fuori. Era molto vicina alla nave, circondata da una nuvola di lucenti goccioline d'acqua.

Ancor prima che dalle barche si levassero grida di terrore, Anawak seppe che quel balzo non avrebbe mancato il bersaglio.

La megattera colpì con tanta violenza la Lady Wexham che l'imbarcazione oscillò paurosamente, cigolando e gemendo. Poi l'animale s'immerse e le persone in coperta caddero bocconi. Intorno alla nave, l'acqua schiumava e vorticava. D'un tratto, molti dorsi scuri si avvicinarono e due teste balzarono di nuovo fuori dall'acqua, gettandosi con tutto il loro peso contro lo scafo.

«Questa è la vendetta», gridò Greywolf, come invasato. «La vendetta della natura!»

La Lady Wexham era lunga ventidue metri, quindi molto più lunga di una megattera. Era stata autorizzata dal ministero dei Trasporti e rispondeva alle norme di sicurezza della guardia costiera canadese per le navi passeggeri: era sicura in caso di tempesta, di frangenti alti diversi metri e persino di scontro fortuito con una balena che fosse pigramente uscita dall'acqua. La Lady Wexham era stata concepita per essere sicura anche in quel caso.

Ma non per un attacco.

Anawak sentì che i motori erano stati azionati. Sotto la violenza dei corpi in caduta, la nave si era minacciosamente inclinata di lato. Su entrambi i ponti di osservazione regnava un panico indescrivibile. Tutti i vetri erano andati in frantumi. Si levavano grida ovunque, le persone s'intralciavano a vicenda senza rendersene conto. La Lady Wexham si mise in movimento, ma non andò molto lontano. Un altro cetaceo si catapultò fuori dall'acqua e si scagliò contro la parete laterale del ponte. Neanche quell'attacco sarebbe stato sufficiente per affondare la nave, però la fece oscillare ancora di più.

I pensieri di Anawak correvano all'impazzata. Probabilmente lo scafo si era già squarciato in alcuni punti. Doveva fare qualcosa. Forse poteva allontanare gli animali.

Portò la mano sulla leva del gas.

Nello stesso istante, grida altissime squarciarono l'aria. Non arrivavano dalla Lady Wexham, bensì da un punto alle sue spalle. Si voltò di scatto.

La scena aveva qualcosa di surreale. Proprio sopra la barca degli animalisti si levava il gigantesco corpo di una megattera. Sembrava quasi non avere peso: un essere di monumentale bellezza, con la bocca incrostata, tesa verso le nuvole, che se ne stava lì, a dieci-dodici metri sopra le teste degli uomini. Per un attimo che sembrò eterno, l'animale rimase sospeso, girandosi lentamente su se stesso e muovendo le gigantesche pinne, come se facesse dei cenni.

Anawak scrutò quel gigante. Non aveva mai visto nulla di così terribile e magnifico al contempo. Jack Greywolf, gli uomini sul Blue Shark, lui stesso… Tutti tenevano la testa sollevata, con gli occhi sbarrati, aspettando di capire cosa sarebbe successo.

«Mio Dio», sussurrò Anawak.

Il corpo della megattera si abbassò, come al rallentatore, e la sua ombra si allungò sulla barca rossa degli ambientalisti. Cresceva sopra la prua del Blue Shark, diventando sempre più lunga. Infine il corpo del gigante ricadde. Veloce, sempre più veloce…

Anawak diede gas e lo zodiac balzò in avanti. Anche la barca di Greywolf aveva fatto una partenza lampo, ma la sua direzione era sbagliata ed essa sbandò verso Anawak. Si scontrarono. Anawak fu sbalzato all'indietro, ma riuscì a vedere che un compagno di Greywolf era caduto in mare e che lo stesso Greywolf aveva perso l'equilibrio. Poi la barca degli attivisti proseguì veloce nella direzione opposta, mentre il suo gommone si diresse a tutto gas verso il Blue Shark. In un'esplosione di schiuma, le nove tonnellate del corpo della megattera schiacciarono sotto di sé la barca rossa, la spinsero sott'acqua e colpirono la prua del Blue Shark, la cui poppa si sollevò quasi in verticale. Gli escursionisti, nelle loro tute color arancione, vorticavano nell'aria. Per un attimo il Blue Shark si bilanciò sulla punta, girò sul proprio asse e si rovesciò su un fianco. Anawak abbassò la testa e il suo gommone passò rapido sotto lo zodiac che si stava ribaltando, urtò qualcosa di massiccio al di sotto della superficie dell'acqua e lo scavalcò. A fatica, Anawak riuscì a riprendere il timone, sterzò bruscamente e rallentò.

Quella davanti ai suoi occhi era una scena incredibile. Della barca degli ambientalisti erano rimasti solo relitti. Il Blue Shark si era capovolto e, tra le onde, alcune persone nuotavano, gridando selvaggiamente, mentre altre rimanevano immobili. Le loro tute si erano gonfiate automaticamente, ma Anawak temeva che qualcuno fosse morto, schiacciato dal peso dell'animale. Un po' più in là, vide la Lady Wexham rimettersi in movimento sbandando, circondata da dorsi e code. Un colpo improvviso scosse la nave che s'inclinò ancora di più.

Con cautela, per non ferire nessuno, Anawak guidò il gommone verso la gente in mare. Intanto, sulla frequenza 98, comunicò la propria posizione. «Problemi», disse poi, ansimando. «Probabilmente dei morti.»

Tutte le imbarcazioni avrebbero ricevuto la richiesta d'aiuto. Non aveva tempo per spiegare cos'era successo. A bordo del Blue Shark c'era una dozzina di passeggeri, oltre a Susan Stringer e al suo assistente. Poi c'erano gli ambientalisti. In tutto una ventina di persone, ma in acqua se ne vedevano di meno.

«Leon!»

Era Susan! Stava nuotando verso di lui. Anawak le afferrò le mani e la tirò a bordo. Tossendo e ansimando, lei si lasciò cadere sul fondo del gommone. A una certa distanza, Anawak scorse le pinne dorsali di diverse orche, che, sollevando le teste nere, sembravano dirette verso il luogo del disastro.

Si muovevano come se fossero consapevoli della loro meta e questo ad Anawak non piaceva affatto.

Poi individuò Alicia, che reggeva fuori dall'acqua la testa di un giovane la cui tuta non si era gonfiata. Anawak avvicinò la barca alla studentessa e, aiutato da Susan, issò a bordo il giovane svenuto. Alicia strinse le mani di Anawak, ma rimase aggrappata al gommone e aiutò Susan a portare a bordo altre persone. Alcuni si avvicinavano con le proprie forze, allungavano le braccia e le due donne li aiutavano a salire. La barca si riempì in fretta; i superstiti si aggrappavano a essa con frenesia. Intanto Anawak continuava a perlustrare la superficie dell'acqua.

«Là ce n'è un altro!» gridò Susan.

Poco lontano galleggiava un corpo. Era a faccia in giù, ma, a giudicare dalle spalle larghe, si trattava di un uomo. Non aveva la tuta. Uno degli ambientalisti.

«Presto!»

Anawak si sporse oltre il parapetto, con Susan accanto. Presero l'uomo per le braccia e lo sollevarono.

Fu facile.

Troppo facile.

La testa dell'uomo cadde all'indietro, rivelando gli occhi ormai spenti. Anawak comprese perché era così leggero: era troncato alla vita. Gli mancavano le gambe e il bacino. Dal torso pendevano strisce di carne, arterie e viscere. Susan annaspò e lo lasciò andare. Il cadavere si rovesciò, sfuggi alla presa di Anawak e ricadde in acqua.

A destra e a sinistra, le pinne delle orche solcavano l'acqua. Erano almeno dieci, forse di più. Un colpo scosse lo zodiac. Anawak balzò al timone, diede gas e partì. Davanti a loro, tre dorsi imponenti uscirono dalle onde e s'inarcarono, Anawak virò di colpo. Le tre orche emersero. Altre due arrivavano dalla parte opposta, dirigendosi verso l'imbarcazione. Anawak fece un'altra virata. Sentiva gridare e piangere. Anche lui era preso da un terrore che lo attraversava come una corrente elettrica e gli faceva venire la nausea… Eppure una parte di lui guidava imperterrita lo zodiac, in uno slalom tra i corpi bianchi e neri che cercavano di sbarrargli la strada.

1 ... 36 37 38 39 40 41 42 43 44 ... 263 ВПЕРЕД
Перейти на страницу:
Комментариев (0)
название