Barrayar
Barrayar читать книгу онлайн
Quando l’imperatore muore, lasciando come unico erede al trono il nipote di cinque anni, il pianeta Barrayar rischia di piombare nel caos. L’unica speranza di pace ? affidata ad Aral Vokosigan, che ha i titoli per diventare Lord Reggente, ma le fazioni in lotta sono disposte a tutto pur di assicurarsi il potere. E proprio a causa di un attentato ordito per assassinare Aral, sua moglie Cordelia e il bambino che lei porta in grembo subiscono accidentalmente gli effetti di un gas teratogeno. ? un duro colpo per i Vorkosigan, ma Cordelia non si arrende e, grazie a un utero artificiale, d? infine alla luce un piccolo, che sar? chiamato Miles…
Внимание! Книга может содержать контент только для совершеннолетних. Для несовершеннолетних чтение данного контента СТРОГО ЗАПРЕЩЕНО! Если в книге присутствует наличие пропаганды ЛГБТ и другого, запрещенного контента - просьба написать на почту [email protected] для удаления материала
– Grazie – disse Miles. – Posso avere un cavallo tutto mio? Posso avere quello?
– No, quello no! – disse Piotr, indignato. Poi sbuffò fra sé. – Non è per bambini. Forse un pony.
– Un cavallo – insisté Miles, guardandolo in faccia.
Cordelia conosceva già quella sua tendenza a contrattare, così testarda che invece di fermarsi a una concessione lo spingeva a balzarci sopra per ottenerne un’altra immediatamente dopo. Ed era astuto; arrivava al punto di mettere in mostra il braccio appena fratturato per ammorbidire le difese della controparte. – No, un pony – disse, dando a Piotr un sostegno di cui lui non aveva ancora capito quanto avesse bisogno. – Un pony molto docile. Piccolo e docile.
Piotr la guardò con aria di sfida. – Forse potrai stare in sella a un cavallo, quando sarà il momento – disse a Miles. – Ma non prima d’essere pronto, e se lo avrai meritato studiando la tecnica.
– Posso cominciare subito?
– Subito puoi cominciare una cosa sola – stabilì fermamente Cordelia. – Tornare a casa e poi dal dottore. Sono sicura che il braccio andrà ingessato.
– Ma non dovrò aspettare finché sarò guarito, no?
– Questo ti insegnerà a non andare in giro a farti male!
Piotr guardò Cordelia a occhi socchiusi. – In effetti, il dressage richiede all’inizio l’addestramento con la briglia lunga. Ma, prima ancora di imparare a usare le braccia, bisogna allenarsi a stare in sella con un minimo di naturalezza.
– Ho visto le selle, prima – disse Miles, annuendo. – Hanno i ferri per metterci dentro i piedi. Se potessi…
Prima che Cordelia fosse in contatto col medico che faceva parte dell’entourage del Reggente, Piotr era riuscito a ricatturare il suo prezioso animale – con uno stratagemma efficace, anche se lei trovava assurdo che uno andasse in giro con dello zucchero in tasca – e stava già spiegando a Miles come usare una semplice corda per imbrigliare un cavallo da dressage, da quale lato lo si doveva avvicinare e che distanza tenere mentre lo si portava a rimorchio. Col visetto attento rivolto all’insu, appena all’altezza della cintura del vecchio, il bambino assorbiva le sue parole come una spugna.
– Vogliamo scommettere su chi si porterà dietro chi, prima della fine della settimana, attaccato a una briglia? – le mormorò Aral in un orecchio.
– Non voglio rischiare. Credo che i mesi d’immobilità trascorsi in quella spaventosa gabbia per la colonna vertebrale abbiano insegnato a Miles l’arte della persuasione. Il modo migliore, a lungo termine, per controllare chi ti sta intorno è di fargli piacere i tuoi desideri. Per fortuna non ha mai usato il pianto come strategia. È un piccolo mostro di volontà, capace di manovrare chiunque, e riesce perfino a non fartelo notare.
– Sì, temo che il Conte non avrà molte possibilità con lui – fu d’accordo Aral.
Cordelia sorrise a quella visione, poi tornò seria. – Quando mio padre tornava a casa in licenza, dopo mesi a bordo di una nave della Sorveglianza Astronomica Betana, costruivamo insieme modellini di alianti. Per farli volare occorrevano due cose. Prima di tutto prendere una lunga rincorsa. E poi, lasciarli andare. – Le sfuggì un sospiro. – Riuscire a vedere il momento giusto per lasciarli andare era la cosa più difficile.
Piotr, il suo cavallo, Bothari e Miles sparirono nella penombra della scuderia. Dal modo in cui gesticolava, Cordelia capì che il bambino stava sgranando domande a raffica.
Aral la prese per mano e s’incamminarono insieme su per la collina. – Credo che volerà in alto, mia cara capitana.