Il principe Caspian
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Il regno di Narnia ? stato conquistato dagli uomini. Il perfido re Miraz ha usurpato il trono del legittimo erede, il principe Caspian, e i suoi soldati costringono gli antichi abitanti: gnomi, fauni, folletti, ninfe, giganti buoni e animali parlanti a vivere segregati nella foresta. Ma il giovane principe ? deciso a lottare e a guidare la riscossa del popolo nascosto per riportare la pace nel regno. E solo i quattro ragazzi che un tempo erano stati saggi sovrani diNarnia possono aiutarlo nella battaglia contro il tiranno. Cos? Peter, Susan, Edmund e Lucy, che nel frattempo sono tornati in Inghilterra, d’improvviso vengono catturati da una forza misteriosa che li riporta nel magico regno. Re Miraz ? pronto a sferrare l’attacco contro il gruppo di ribelli, e il suo esercito sembra davvero invincibile…
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Dopodiché Peter si diresse verso la porta, con Susan che gli teneva una mano sulla spalla. Edmund aveva la mano sulla spalla di Susan e Lucy su quella di Edmund; in una lunga fila seguivano i Telmarini, il primo dei quali si era attaccato a Lucy con la mano. Raggiunta la soglia accadde qualcosa che è difficile descrivere, perché sembrò loro di vedere tre cose contemporaneamente. Una era l’antro di una caverna che si affacciava sul verde splendente e l’azzurro profondo di un’isola nel Pacifico: era l’isola in cui i discendenti di Telmar si sarebbero trovati dopo aver attraversato la porta. La seconda era la radura di Narnia, le facce dei nani e degli animali, gli occhi profondi di Aslan e le chiazze bianche sulle guance del tasso. Ma la terza visione, che cancellò rapidamente le altre due, era il selciato freddo e grigio di una stazione di campagna, una panchina con intorno i bagagli e quattro ragazzi seduti su di essa, come se non si fossero mai mossi. Certo, al momento del passaggio fra quel mondo e questo la stazione era sembrata banale e un po’ triste, ma a ben guardare aveva un suo fascino, con quel buon odore di stazione familiare, il cielo d’Inghilterra e la fine dell’estate che li aspettava.
— Bene — esclamò Peter. — È stato bello, ragazzi.
— Accidenti — piagnucolò Edmund. — Ho dimenticato a Narnia la mia torcia nuova.